Monster Planet (di David Wellington)

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  1. McNab.02
     
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    Monster Planet
    di David Wellington
    Epix Mondadori di settembre
    311 pagine, 4.90 euro
    Traduzione di C. Astori

    Sinossi

    A dodici anni dallo scatenarsi sul mondo degli zombie, l'uomo si è ormai trasformato da cacciatore in preda in un pianeta dominato dai morti viventi, assediato in poche comunità isolate, fra le rovine delle metropoli americane e il continente africano. Ma tra i cadaveri che percorrono affamati la terra, l'incessante mitragliare delle armi e il delirio di onnipotenza dei “nuovi druidi”, un'ulteriore e più profonda verità portebbe ancora rivelarsi. (Dalla quarta di copertina)

    Commento

    Eccoci giunti al capitolo conclusivo di una trilogia di cui mi sono occupato molto da vicino. A fine articolo troverete infatti i link relativi alle recensioni dei primi due volumi, Monster Island e Monster Nation.
    Purtroppo il singolo valore di ciascun romanzo è decrescente rispetto all'ordine di pubblicazione. Monster Island (da noi ripubblicato anche col titolo di Zombie Island) è un libro godibile, adrenalinico e riuscito. Monster Nation - il capitolo di mezzo - è un seguito piuttosto confuso e raffazzonato, con un alternanza di buone intuizioni e cadute di stile. Infine questo epilogo si è rivelato ancora più contraddittorio: per quanto non manchi di coraggio nel reinventare l'intera saga, il risultato raggiunto da Wellington è alquanto deludente. Ma vediamo nel dettaglio.
    Monster Planet è ambientato dodici anni dopo lo scatenarsi dell'apocalisse che ha trascinato il mondo alla distruzione, coi morti resuscitati per divorare i vivi. Quello che ci viene presentato fin dalle prime pagine è un pianeta post-catastrofe, in cui pochissimi superstiti sopravvivono a stento contro le orde degli zombie. Ma questi zombie non sono più scoordinati e meccanici, come uno sciame di locuste, bensì guidati da quelli che tra loro hanno conservato la capacità di intendere e di volere. Non solo: questi "uber-zombie" hanno imparato a padroneggiare una forma di magia, derivata dalla Fonte (una sorta di campo elettromagnetico distorto proprio in occasione della pestilenza finale).
    Essi sono i lich, termine che è caro agli ex giocatori (come me) di Advanced Dungeons & Dragons. Tra i tanti lich, uno in particolare sembra guidare il grosso delle forze non-morte, lo Zarevich, creatura dai poteri immensi e novello Messia nero di un pianeta in sfacelo.
    A contrapporsi ai suoi piani vediamo tutta una serie di personaggi che l'autore ha man mano introdotto nei due romanzi precedenti, in particolare Sarah, la guerriera somala Ayaan e Dekalb, l'eroe del primo libro.
    Ciò che esce da questo calderone è una storia fittissima di avvenimenti e di azione, spesso molto confusa, a tratti sconnessa e sorprendentemente virata verso un fantasy apocalittico assai in contrasto con quanto visto nei primi due capitoli della saga.
    Le trovate di Wellington spesso sono molto gustose, come per esempio la corte dello Zarevich, costituita da una serie di lich dai poteri variegati, l'uno diverso all'altro. Purtroppo però l'autore non riesce a coordinare bene il tutto, destando perplessità in più di un passaggio, laddove la storia presenta perfino sbalzi logici imbarazzanti.
    La stessa svolta fantasy non convince molto, per quanto sia preferibile alla solita tiritera "i morti sono resuscitati a causa di un virus sfuggito da un laboratorio governativo". Serviva una maggiore pianificazione degli eventi, un rigore logico che invece sembra mancare in più di un punto, lasciando un senso di incompletezza e tanto amaro in bocca.
    In sostanza: una saga coraggiosa, ma non del tutto riuscita, con un finale che non mi ha soddisfato più di tanto.

    - - -
    La recensione di Monster Island: http://www.scheletri.com/libri/libri0181.htm
    La recensione di Monster Nation: http://www.scheletri.com/libri/libri0396.htm
     
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    Nessuno è mai fuggito da un cimitero-Non c'è discesa dal golgota

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    Eclisse
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    Come ho gia commentato,questo 3°capitolo mi ha deluso abbastanza,come anche il secondo,per la deriva magica presa.
    Attendiamo con ansia le traduzioni del tuo mitico Brian Keene
     
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  3. McNab.02
     
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    Keene è dieci spanne sopra Wellington. Vedo con piacere che su facebook ci sono suoi altri estimatori italiani. Ringrazio quel poco di diligenza giovanile che mi ha fatto studiare l'inglese al punto da riuscire a leggere romanzi in lingua originale...
     
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2 replies since 15/9/2009, 16:02   168 views
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